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Come utilizzare il Google Tag

Google Tag Manager è una piattaforma di gestione dei tag che consente ai proprietari di siti web di gestire facilmente e implementare i tag di tracciamento, come Google Analytics, Google Ads, e altri, senza la necessità di apportare modifiche dirette al codice del sito web. Ecco come utilizzare Google Tag Manager:

  1. Creazione di un account Google Tag Manager:
    • Vai su Google Tag Manager e accedi con il tuo account Google esistente o crea un nuovo account.
  2. Creazione di un container:
    • Dopo l’accesso, dovrai creare un “container” per il tuo sito web. Un container è un contenitore virtuale per tutti i tuoi tag.
    • Fornisci un nome per il container e seleziona il tipo di ambiente (Web, AMP, iOS, Android) a seconda della piattaforma del tuo sito.
  3. Aggiungere il codice del container al tuo sito web:
    • Una volta creato il container, Google Tag Manager ti fornirà un codice JavaScript (il codice del container) da aggiungere al tuo sito web. Questo codice di tracciamento deve essere inserito subito dopo l’apertura del tag <body> nella tua pagina web.
  4. Creazione di tag:
    • Ora puoi creare tag all’interno del tuo container. Questi tag sono le istruzioni che dici a Google Tag Manager di cosa tracciare. Ad esempio, puoi creare un tag per Google Analytics per monitorare il traffico sul tuo sito.
  5. Configurare trigger:
    • I trigger determinano quando un tag deve essere attivato. Ad esempio, puoi configurare un trigger per far sì che il tag di Google Analytics venga attivato quando un utente visita una pagina specifica del tuo sito.
  6. Associazione dei tag ai trigger:
    • Dopo aver creato i tag e i trigger, devi associarli. In altre parole, dici a Google Tag Manager quali tag devono essere attivati quando si verifica un determinato trigger.
  7. Pubblicazione del container:
    • Una volta configurato tutto, assicurati di pubblicare il tuo container. Questo renderà effettivi i tag sul tuo sito web. Puoi farlo cliccando sul pulsante “Pubblica” in Google Tag Manager.
  8. Verifica e test:
    • Dopo aver pubblicato il container, è importante testare i tuoi tag per assicurarti che funzionino correttamente. Google Tag Manager offre uno strumento di debug per aiutarti a farlo.
  9. Monitoraggio e analisi:
    • Ora che i tuoi tag sono in esecuzione, puoi monitorare e analizzare i dati raccolti nelle rispettive piattaforme di analisi, come Google Analytics o Google Ads.
  10. Manutenzione continua:
    • Assicurati di tenere sotto controllo il tuo container in Google Tag Manager. Potresti dover apportare modifiche ai tag o ai trigger in base alle esigenze del tuo sito web.

Ricorda che Google Tag Manager è una potente piattaforma di gestione dei tag che richiede una certa conoscenza tecnica. Se non sei sicuro di come utilizzarlo correttamente, potresti voler coinvolgere un esperto o un team di sviluppatori web per aiutarti nella configurazione e nell’implementazione dei tag.




Migliorare la (ri)allocazione del budget su Google Ads

Migliorare la (ri)allocazione del budget su Google Ads è essenziale per ottenere il massimo valore dai tuoi investimenti pubblicitari. Ecco alcuni consigli su come farlo:

  1. Analisi dei dati passati: Inizia analizzando le prestazioni passate delle tue campagne Google Ads. Identifica quali campagne, gruppi di annunci o parole chiave hanno ottenuto i migliori risultati in termini di conversioni o obiettivi specifici.
  2. Stabilire obiettivi chiari: Definisci obiettivi chiari per la tua campagna, come ad esempio il costo per conversione desiderato, il ROI target o il numero di conversioni mensili. Questi obiettivi ti aiuteranno a prendere decisioni basate sui dati.
  3. Bilanciare le priorità: Assicurati di dare la priorità alle campagne che sono più allineate agli obiettivi aziendali. Potresti dover ridistribuire il budget da campagne meno performanti a quelle che stanno funzionando meglio.
  4. Utilizza la funzione “Bilanciamento del budget: Google Ads offre la funzione di bilanciamento del budget, che ti consente di distribuire automaticamente il budget tra le campagne in base alle tue preferenze. Questo può essere un ottimo modo per ottimizzare la spesa pubblicitaria.
  5. Ottimizzazione delle parole chiave: Monitora costantemente le prestazioni delle parole chiave e rimuovi quelle che non generano conversioni o che hanno un alto costo per clic senza risultati significativi.
  6. Test A/B: Esegui test A/B per annunci, landing page e strategie di offerta. Questo ti aiuterà a identificare quali elementi stanno funzionando meglio e a concentrare il budget su di essi.
  7. Utilizza le strategie di offerta avanzate: Google Ads offre diverse strategie di offerta automatizzate, come CPA target (Costo per Acquisizione), ROAS target (Return on Ad Spend), e Maximize Conversions. Scegli la strategia che meglio si adatta ai tuoi obiettivi e lascia che Google ottimizzi le offerte per te.
  8. Osserva le tendenze di stagionalità: Se il tuo settore è influenzato da stagioni o eventi specifici, assicurati di adattare il tuo budget di conseguenza. Puoi aumentare il budget durante i periodi di picco e ridurlo quando la domanda è più bassa.
  9. Monitoraggio costante: Non smettere mai di monitorare le prestazioni delle tue campagne. Utilizza il monitoraggio in tempo reale per apportare regolazioni immediate, se necessario.
  10. Esplora altre piattaforme pubblicitarie: Considera di espandere la tua pubblicità su altre piattaforme come Facebook Ads, LinkedIn Ads o Amazon Advertising per diversificare la tua strategia pubblicitaria e raggiungere un pubblico più ampio.
  11. Test di audience: Utilizza le opzioni di targeting avanzate di Google Ads per indirizzare il tuo pubblico in modo più specifico. Puoi creare audience personalizzate basate sui visitatori del sito web, sulle interazioni con l’app o altri dati demografici.
  12. Collaborazione con esperti: Se hai difficoltà a gestire il tuo budget o a migliorare le prestazioni delle campagne, considera di collaborare con un esperto di Google Ads o una agenzia di marketing digitale.

Ricorda che migliorare la (ri)allocazione del budget su Google Ads richiede tempo, test e ottimizzazione costante. Monitora attentamente le metriche chiave e adatta la tua strategia di conseguenza per ottenere i migliori risultati possibili.




I c-level dei migliori eCommerce, retail e brand cercano soluzioni digitali!

I c-level dei migliori eCommerce, retail e brand sono sempre alla ricerca di soluzioni digitali innovative che possano aiutarli a migliorare le proprie attività. In un mercato sempre più competitivo, la tecnologia è uno strumento fondamentale per emergere e offrire ai clienti un’esperienza di acquisto sempre più personalizzata e coinvolgente.

I principali trend tecnologici che stanno interessando il settore eCommerce, retail e brand sono:

  • Intelligenza artificiale (AI): l’AI viene utilizzata per automatizzare i processi, migliorare la personalizzazione e l’engagement con i clienti.
  • Realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR)**: queste tecnologie vengono utilizzate per creare esperienze di acquisto più immersive e coinvolgenti.
  • Big data e analytics:** questi strumenti vengono utilizzati per raccogliere e analizzare i dati dei clienti, al fine di migliorare le strategie di marketing e vendita.
  • Blockchain: questa tecnologia viene utilizzata per garantire la trasparenza e la sicurezza delle transazioni.

I c-level di questi settori sono alla ricerca di soluzioni digitali che possano aiutarli a:

  • Migliorare l’efficienza dei processi
  • Personalizzare l’esperienza di acquisto
  • Aumentare le vendite
  • Raccogliere e analizzare i dati dei clienti
  • Garantire la sicurezza delle transazioni

Ecco alcuni esempi di soluzioni digitali che i c-level dei migliori eCommerce, retail e brand stanno cercando:

  • Soluzioni di AI per l’automatizzazione dei processi, come chatbot, voice assistant e sistemi di raccomandazione.
  • Soluzioni di VR e AR per la creazione di esperienze di acquisto immersive, come showroom virtuali e fitting room virtuali.
  • Soluzioni di big data e analytics per l’analisi dei dati dei clienti, come CRM, customer journey mapping e marketing automation.
  • Soluzioni di blockchain per garantire la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, come soluzioni di pagamento e gestione della supply chain.

Le aziende che offrono soluzioni digitali innovative per il settore eCommerce, retail e brand hanno quindi un’importante opportunità di crescita.

Chi sono i c-level ?

I c-level sono i dirigenti di alto livello di un’azienda, che ricoprono le posizioni più importanti e strategiche. Il termine “c-level” deriva dalla lettera “C” che precede il nome della posizione, come ad esempio:

  • CEO (Chief Executive Officer): il CEO è il direttore generale dell’azienda, responsabile dell’intera attività.
  • CFO (Chief Financial Officer): il CFO è il direttore finanziario dell’azienda, responsabile della gestione delle finanze.
  • CMO (Chief Marketing Officer): il CMO è il direttore marketing dell’azienda, responsabile della strategia di marketing.
  • CTO (Chief Technology Officer): il CTO è il direttore tecnico dell’azienda, responsabile dell’area tecnologica.
  • COO (Chief Operating Officer): il COO è il direttore operativo dell’azienda, responsabile delle operazioni.

I c-level sono responsabili della definizione della strategia aziendale e della sua implementazione. Sono anche responsabili del successo dell’azienda e del suo sviluppo.

Nel settore eCommerce, retail e brand, i c-level sono particolarmente importanti per guidare l’azienda nell’era digitale. Sono responsabili di garantire che l’azienda sia in grado di sfruttare le tecnologie innovative per migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti e aumentare le vendite.




Novità per le partita iva: il concordato preventivo biennale

La legge delega fiscale 2023 ha introdotto una nuova misura a favore delle partite IVA, il concordato preventivo biennale. Questa misura consente ai contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, di aderire a una proposta formulata dall’Agenzia delle entrate volta a definire, per un biennio, la base imponibile ai fini delle imposte dirette, dell’IRAP, nonché dei contributi previdenziali obbligatori.

In particolare, il concordato preventivo biennale prevede che l’Agenzia delle entrate proponga al contribuente un piano di pagamento della propria posizione fiscale, con rateizzazioni e dilazioni che tengano conto delle effettive capacità reddituali del contribuente. Il contribuente, accettando la proposta, potrà conoscere in anticipo l’ammontare delle imposte dirette da versare nei successivi due anni, cristallizzando la propria posizione fiscale, anche laddove l’imponibile realizzato sia di diverso ammontare da quello concordato con l’Amministrazione.

Il concordato preventivo biennale è una misura che può avere un importante impatto positivo sulle partite IVA, in quanto consente loro di:

  • Acquisire certezza sulla propria posizione fiscale per un biennio, evitando incertezze e potenziali criticità;
  • Ridurre il carico fiscale, grazie alle rateizzazioni e dilazioni proposte dall’Agenzia delle entrate;
  • Migliorare la propria liquidità, liberando risorse da destinare al proprio business.

La misura è ancora in fase di definizione, ma l’obiettivo è quello di renderla operativa a partire dal biennio 2024-2025.

Requisiti per accedere al concordato preventivo biennale

Per accedere al concordato preventivo biennale, i contribuenti devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • Essere titolari di reddito di impresa o di lavoro autonomo;
  • Averne un volume di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro;
  • Non essere in stato di liquidazione o di fallimento;
  • Non avere pendenti procedure di riscossione in atto.

Vantaggi del concordato preventivo biennale

I vantaggi del concordato preventivo biennale sono molteplici, tra cui:

  • Certezza sulla propria posizione fiscale per un biennio;
  • Riduzione del carico fiscale;
  • Miglioramento della liquidità;
  • Facilitazione degli adempimenti fiscali.

Conclusione

Il concordato preventivo biennale è una misura innovativa che può avere un importante impatto positivo sulle partite IVA. La misura è ancora in fase di definizione, ma l’obiettivo è quello di renderla operativa a partire dal biennio 2024-2025.




Digital Marketing Specialist: cosa fa e come diventarlo

Un Digital Marketing Specialist è un professionista che si occupa di promuovere prodotti, servizi o marchi attraverso le piattaforme digitali e online. Questo ruolo è cruciale per le aziende e le organizzazioni che desiderano raggiungere il loro pubblico target su Internet, dove sempre più persone trascorrono il loro tempo.

Ecco alcune delle principali responsabilità di un Digital Marketing Specialist:

  1. Pianificazione strategica: Il professionista del marketing digitale sviluppa una strategia di marketing online che definisce gli obiettivi, il pubblico target e le tattiche da utilizzare per raggiungere quegli obiettivi. Questa strategia può includere la pubblicità online, il content marketing, l’email marketing, il social media marketing e altro ancora.
  2. Gestione delle campagne: Il Digital Marketing Specialist crea, esegue e gestisce campagne di marketing online su diverse piattaforme come Google Ads, Facebook Ads, Instagram Ads, Twitter Ads e altre. Questo può includere la selezione delle parole chiave, la creazione di annunci, la definizione dei budget e il monitoraggio delle performance delle campagne.
  3. Content creation: Creare contenuti di alta qualità come articoli, blog post, video, immagini e infografiche è una parte importante del lavoro di un Digital Marketing Specialist. Questi contenuti vengono utilizzati per coinvolgere il pubblico e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.
  4. Social media management: Gestire e ottimizzare la presenza dell’azienda sui social media, creando e condividendo contenuti pertinenti, rispondendo ai commenti e alle domande dei follower e monitorando l’andamento delle pagine social.
  5. Analisi delle performance: Utilizzare strumenti di analisi web per monitorare le performance delle campagne e delle attività di marketing online. Questo include l’analisi delle metriche chiave come il traffico del sito web, le conversioni, il tasso di rimbalzo e altro ancora.

Per diventare un Digital Marketing Specialist, è importante seguire questi passaggi:

  1. Formazione ed educazione: Acquisire una solida base di conoscenze in marketing digitale. Ciò può essere ottenuto attraverso corsi online, programmi di formazione, webinar, libri e risorse gratuite disponibili su Internet.
  2. Sviluppare competenze pratiche: Mettere in pratica ciò che si apprende acquisendo esperienza pratica. Questo può includere la gestione di account social media personali, la creazione di un blog o la partecipazione a progetti di marketing online.
  3. Certificazioni: Ottenere certificazioni riconosciute nel settore, come quelle di Google Ads, Google Analytics, Facebook Blueprint o altre pertinenti.
  4. Costruire un portafoglio: Creare un portfolio di progetti e campagne di marketing digitali che dimostrino le tue competenze e i tuoi successi.
  5. Rete professionale: Partecipare a eventi di settore, conferenze e gruppi di networking per fare conoscenza con altri professionisti del settore e rimanere aggiornato sulle tendenze del marketing digitale.
  6. Candidature: Cercare opportunità di lavoro come Digital Marketing Specialist presso agenzie di marketing, aziende, startup o lavorare come freelance.
  7. Mantenere l’aggiornamento: Poiché il marketing digitale è un campo in rapida evoluzione, è importante rimanere costantemente aggiornato sulle nuove tendenze, gli algoritmi dei motori di ricerca e le tecnologie emergenti.

Essere un Digital Marketing Specialist richiede un mix di competenze analitiche, creative e tecniche. È un campo stimolante che offre molte opportunità di crescita e di carriera in un ambiente digitale sempre in cambiamento.